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Prigionieri politici in Chiapas

Domingo 30 de agosto de 2020, por Comité Cerezo México

30 Agosto 2020 David Lifodi

Vittime del governo morenista dello stato e dei paramilitari Armando Hernández Sánchez e i suoi compagni del Frente Nacional de Lucha por el Socialismo si trovano in carcere. La loro detenzione rischia di cadere nel dimenticatoio, per questo occorre mantenere alta l’attenzione.

Da quasi un anno Armando Hernández Sánchez, militante del Frente Nacional de Lucha por el Socialismo, si trova in carcere. La detenzione, spiegano i suoi compagni del Fnls, si inserisce nell’ambito dell’offensiva del governo morenista del Chiapas contro le organizzazioni popolari. Instancabile lottatore sociale e organizzatore di iniziative di protesta al fine di reclamare il diritto alla terra e la libertà per i prigionieri politici, l’uomo è stato arrestato dalla polizia il 28 settembre 2019 a Chiapa de Corzo, al termine della sua giornata di lavoro come operaio edile.

Minacciato di morte e sottoposto a torture, Armando Hernández Sánchez non ha più visto la moglie e i suoi quattro figli.

In Chiapas è in costante crescita il numero lottatori sociali e ambientalisti assassinati o incarcerati, vittime della repressione dello stato del Chiapas, dei paramilitari, ma anche nel silenzio dell’amministrazione morenista che pure era giunta al potere, a livello nazionale e nei singoli stati, tramite istanze di sinistra e che invece sta mostrando, purtroppo, un volto antipopolare. L’attenzione per i diritti umani viene richiamata spesso dal presidente messicano López Obrador, ma nei fatti ciò che balza agli occhi è la repressione del governo. Il morenismo del Chiapas ha fatto capire ad Armando Hernández Sánchez che sarà rimesso in libertà se abbandonerà il suo impegno politico all’interno del Frente Nacional de Lucha por el Socialismo. Finora, l’esponente del Fnls è in pratica un ostaggio del governo chiapaneco, in carcere senza aver commesso alcun delitto, ma solo per il suo lavoro politico.

Armando Hernández Sánchez non è un delinquente, ma un lottatore sociale vittima della repressione di Stato, al pari di altri esponenti del Frente tuttora in carcere come Javier Gonzales Díaz, Armando Hernández Sánchez, Venturino Torres Escobar, Asunción Gómez Sánchez, Leobardo Reyes Meza, Juan Díaz Montejo e Rosa del Carmen Hernández.

Secondo il Comité Popular en Defensa de los Derechos Humanos del Frente Nacional de Lucha por el Socialismo Armando Hernández Sánchez è stato torturato più volte, dopo esser stato rapito con metodi che ricordano la dittatura militare argentina degli anni Settanta. Se lo llevaron mentre era in attesa dell’autobus che lo avrebbe riportato da Chiapa de Corzo all’ejido Nueva Altamira, nel municipio di Acala. A rapirlo, un uomo della polizia sceso da un auto in abiti civili che lo ha colpito più volte al volto e alla testa. In carcere, una volta bendato, le torture sono proseguite ed è stato sottomesso ad un interrogatorio farsa legato e ammanettato. Gli agenti, bontà loro, gli dissero che avrebbe potuto chiamare il fratello, ma ad Armando Hernández Sánchez era stato rubato sia il cellulare sia i pesos che aveva ricevuto come stipendio per la settimana lavorata .

Dopo le torture, l’esponente del Frente è stato condotto nel carcere di Tuxtla Gutiérrez, la capitale dello stato del Chiapas, e poi al Juzgado de Control y Tribunales de Enjuiciamiento di Cintalapa, sempre in Chiapas, dove giunse dolorante a causa delle torture subite e senza essere stato visitato da un medico.

Francisco Cerezo Contreras, coordinatore del Comité Cerezo México, è convinto che la detenzione di Armando Hernández Sánchez rappresenti una chiara provocazione del governo chiapaneco contro i movimenti sociali ed ha sollecitato l’ intervento della Comisión Nacional de los Derechos Humanos affinché i responsabili del rapimento e delle torture siano giudicati in tribunale. Attualmente, l’uomo si trova nel carcere di Amate, in Chiapas.

Tuttavia il caso di Armando Hernández Sánchez non è l’unico a preoccupare. Lo scorso mese di giugno il Comitato Onu contro la sparizione forzata ha invitato il Messico a muoversi urgentemente per trovare Carlos López Gómez, Angelina Sántiz López y Enrique Armando Herrera Jiménez, anch’essi esponenti del Frente Nacional de Lucha por el Socialismo (FNLS) e caduti nelle mani del gruppo paramilitare Los Petules, che li tiene ostaggi in un accampamento denominato El Nacimiento nel municipio chiapaneco di Ocosingo. Altrettanto preoccupante è la situazione di Asunción Gómez Sánchez e di suo marito Venturino Torres, difensori della terra ed appartenenti al Frente, in carcere dal 21 ottobre 2019 con l’accusa di aver occupato una proprietà privata.

Parlare di Armando Hernández Sánchez e dei suoi compagni è l’unico modo che abbiamo per mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo loro.


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